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Costanza e perseveranza

Se si vuole raggiungere qualcosa in generale nella vita, ma soprattutto nello sport, ci dobbiamo dedicare, focalizzare su quello che dobbiamo fare e quello che vogliamo raggiungere.

Le persone che hanno raggiunto, o hanno avuto successo, lo hanno ripetuto e ce lo continuano a dire che bisogna continuare e non guardare al breve termine ma anche a medio e lungo termine se si vuole raggiungere qualcosa.
In fondo costanza e perseveranza si possono unire in una semplice frase: “io non mollo”, e tutte le persone che hanno raggiunto il successo (non solo il successo in termini economici) non hanno mai smesso di perseguire quello che volevano raggiungere, senza mai fermarsi, nonostante le possibili avversità.

A fine ottobre ho trascorso 5 giorni al Lucca Comics & games, una mostra mercato di fumetti e giochi, durante la quale ho avuto la fortuna di poter assistere ad alcune mini convention di alcuni autori, tra i quali Terry Brooks.

Per chi non lo conoscesse Terry Brooks è uno scrittore statunitense, autore di best seller;

Ha studiato letteratura inglese all’Hamilton College e si è laureato in legge alla Washington & Lee University. Prima di dedicarsi alla scrittura ha praticato la professione di avvocato. Attualmente vive tra Seattle e le Hawaii con la moglie Judine.

Il suo primo romanzo, La spada di Shannara del 1977, diventò un best seller mondiale e rimase nella classifica del New York Times dei libri più venduti per oltre cinque mesi. Col tempo, la produzione di Brooks è andata discostandosi dai canoni tipici del fantasy. La sua vasta produzione si struttura in vari cicli o saghe.

Circa a metà della stesura della trilogia del Verbo e del Vuoto, George Lucas, il creatore di Star Wars, chiese personalmente a Terry di scrivere il romanzo “Star Wars Episodio I: La Minaccia Fantasma”. Terry, essendo un fan di Star Wars, accettò ed andò al Ranch Skywalker per discutere il progetto con Lucas e, un mese prima dell’uscita del film nei cinema, il libro fu pubblicato riscuotendo grandi successi sia da parte dei fan di Terry sia da quelli di Star Wars.

( Da wikipedia )

Rispondendo ad alcune domande sia del moderatore, sia del pubblico, Terry Brooks ha dato delle risposte che mi hanno incuriosito.
Terry ha iniziato a scrivere a 10 anni e addirittura a 13 gli è stato pubblicato un suo lavoro. Lui non sapeva come e quando, ma sarebbe diventato uno scrittore (anche se poi è diventato un avvocato) infatti ha continuato e ha raggiunto il successo dopo 20 anni

Ha dato poi dei consigli a chi avesse avuto l’intenzione di diventare scrittore, legati molto alla costanza e alla perseveranza:” La disciplina è molto importante, scrivi e leggi tutti i giorni, se non hai il tempo createlo. Leggere giornali, riviste e guardare la televisione non aiuterà, non servirà.

Ha consigliato delle regole che lui stesso segue.
  • Fai uno schema di quello che devi fare
  • Leggi
  • Scrivi
  • Ripeti
Molti, anche su internet, ce lo dicono e continuano a ripetercelo, come Marco Montemagno in questo video, che senza perseveranza si va poco lontano e che non dobbiamo staccarci da quelli che sono i nostri obiettivi.
Anche se non si definisce un guru, Montemagno, sta continuando a produrre video ogni giorno, con costanza e perseveranza. La costanza e la perseveranza in qualcosa magari non ci porterà ad un successo economico, ma come dice in un altro video, almeno ci renderà competenti e autorevoli in quello che stiamo facendo ogni giorno.

È di mercoledì 23 novembre la notizia di Eli Moskovitz che a causa di una caduta tra il secondo è il terzo chilometro è stato colpito e calpestato da alcuni avversari. Senza tanti discorsi lui è ripartito e si è classificato 243 esimo su 251 arrivati. Non ha vinto, anzi, ma ha mostrato una determinazione e una costanza che l’ha fatto arrivare in fondo, non mollando, classificandosi per il suo college; non ha mollato, cosa facile soprattutto dopo la batosta che ha subito.
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Ci sono anche molti libri, di solito biografie, che parlano di costanza e perseveranza come il libro “Il figlio del venditore di stracci” autobiografia di Kirk Douglas, che tra le tante ha compiuto 100 anni proprio ieri (9 dicembre 2016,ndr).
Figlio di immigrati ebrei bielorussi ha dovuto lottare per diventare l’attore che è stato e che tutti noi conosciamo.
Per citare un altro libro, dove tra i tanti viene trattato l’argomento della perseveranza, è “Il puzzle della vita” di Jim Rohn. Lui semplicemente, anche se è una parola grossa, che sono le piccole discipline che portano alle grandi realizzazioni, questo sta a significare, sempre citando parole sue, che né il successo né il fallimento si verificano in un singolo, cataclismico evento. Sono azioni ripetute e mantenute nel tempo che ci portano dove vogliamo.
Foto della pagina 37 dal libro in mio possesso
Navigando sul web e soprattutto su facebook si incontrano storie di perseveranza, come quella del padre che vuole emulare la figlia, presumibilmente una piccola ginnasta, in un salto con il tappeto elastico. Ci vogliono tante prove e tante cadute prima che il babbo (non propriamente con il fisico da ginnasta) riesca a fare un salto decente. Provando e riprovando alla fine però ce la fa. Un’esempio di costanza e perseveranza nonostante le botte subite.

Il video è stato preso dalla pagina facebook – The LAD Bible

Ovviamente si potrebbe andare avanti per molto e nello sport, come in altri ambiti della vita, ci sono tanti esempi di storie che hanno avuto alla base caratteristiche di costanza e perseveranza.

Costanza e perseveranza molte volte vanno a braccetto, non so se per fortuna o purtroppo, con un’atra parola che è sacrificio; per mantenere una certa costanza con una certa perseveranza a volte bisogna sottostare a dei sacrifici, che più o meno ci pesano. La ricompensa finale e la focalizzazione che abbiamo nel continuare a perseguire i nostri scopi renderanno questi sacrifici più o meno pesanti.

Siamo un po’ tutti soggetti a questo concetto, io non sono escluso; ho dovuto avere costanza e perseveranza per superare gli studi, soprattutto le scuole superiori, visto che ho ripetuto due anni. Per recuperare dalla rottura del tendine d’Achille del mio piede destro ho dovuto mantenere una certa costanza negli esercizi e nella fisioterapia prima di tornare a correre.

Per concludere cito la frase di Montemagno che pronuncia alla fine del video che ho inserito in questo post: La perseveranza è il nome e il cognome del gioco.