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Società sportive: inciso sull’organizzazione delle società

Oggi voglio parlare di società sportive e in particolare delle strutture che le compongono; le persone che sono all’interno di un’organigramma sono il cuore pulsante di una società sportiva.
In genere chi é all’interno di una struttura organizzativa ha un ruolo ben preciso ma questo non è sempre vero; più un’organigramma è semplice e con meno persone che lo compongono rispetto ad uno più complesso e più che gli individui al suo interno avranno più mansioni, più ruoli. Questo può essere semplice da capire ed essere anche logico; meno persone che ricoprono una certa area di competenza e più che le stesse hanno da eseguire più “faccende”. Un esempio, anche banale se volete, ma molto chiaro che si capisce molto bene potrebbe essere la differenza tra la struttura di una squadra di calcio di serie A e una squadra che milita in promozione; hanno una differenza societaria evidente. Ovviamente questo vale anche per altri sport non solo per il calcio anche se quest’esempio è tanto lampante quanto riduttivo.

Ogni struttura societaria per quanto complessa o semplice possa essere, essendo una gerarchia, avrà a capo un presidente o amministratore delegato o un vice presidente; dipende dalla società in questione. Sotto di lui o lei ci saranno altre figure, come dei consiglieri, dei soci, degli azionisti – se questa è quotata in borsa – dei tesserati e via dicendo.

Tutte le figure presenti in una struttura societaria sono importanti come importante è il ruolo e la mansione che ricoprono e svolgono, infatti di solito una società sportiva ha una struttura organizzativa divisa per funzioni e di conseguenza si adeguano le persone a disposizione. Se si guarda al mondo dilettantistico sportivo capita a volte però che queste “strutture” non siano proprio ben definite e che il presidente, o legale rappresentante, accentri tutti, o quasi, i diritti e i doveri della società su di sé. Questo modo di agire e di pensare é controproducente e non corretto per diversi motivi che ora andrò ad analizzare.
Consapevole dal fatto che la responsabilità di un’associazione sportiva dilettantistica ricade sul legale rappresentante, questa figura deve comportarsi in totale democrazia; per quanto un presidente abbia fondato una realtà sportiva questo non ne è il proprietario, per quanto riguarda il mondo sportivo dilettantistico.

Prima di continuare, pero, dobbiamo fare una distinzione tra socio e tesserato, distinzione necessaria nel mondo sportivo dilettantistico. Per farla breve, un socio è una parte fondamentale nell’associazionismo dilettantistico, partecipa alle riunioni e decide, insieme ad altri soci, all’interno dell’assemblea della società stessa; il tesserato invece è importante con altri scopi. Un tesserato è importante per quanto riguardano le attività sul “campo” dell’associazione stessa; un tesserato la stragrande maggioranza delle volte è un’atleta. Vi invito a leggere i post sul blog di teamartist.com dove troverete articoli interessanti a riguardo.

Ho voluto fare un veloce preambolo su questo tema perché alcune volte questa distinzione non c’è, ci sono dei soci fittizzi e a decidere è solo il presidente; questo non è giusto ne tanto meno corretto nei confronti sia dei soci che dei tesserati che comunque si impegnano a portare avanti le attività dell’associazione molte volte a titolo grautito, ma questo avviene in molti casi perchè il presidente ha paura di venir privato del proprio “giocattolino” o che venga messo da parte. Questi sono i rischi di un’associazione sportiva dilettantistica. Credo, però, che  se una persona agisce in maniera consona “pulita” non abbia nulla da temere.

Concludendo questo mio intervento, credo che ci si debba fidare di più gli uni degli altri e se presidenti di associazioni accentrano tutti i diritti e i doveri di un’associazione a ste stessi penso sia mancanza di fiducia con chi collabora con essi; fiducia che reciprocamente va di conseguenza a calare da parte dei soci e dei tesserati.

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