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Volontariato Sportivo – l’altra faccia dello sport

Quando guardiamo un evento sportivo molto spesso vediamo il risultato finale di un “pacchetto”, di un insieme di attività che sono state svolte, si stanno svolgendo – proprio mentre state guardando l’evento – e si svolgeranno anche dopo l’evento. Questo “pacchetto” è fatto di un insieme di attività, di persone, di impegno. Gli attori principali di un evento sportivo sono gli atleti; in una partita di calcio, di pallavolo, di basket o addirittura di lacrosse gli attori principali sono le persone che giocano, ovvio no? Ma tutto funziona grazie alla “macchina” organizzativa e agli addetti ai lavori. Molte volte in svariati eventi nell’insieme di persone che fanno parte dell’organizzazione ci sono molte persone che svolgono le mansioni più svariate a titolo volontario.

Chi glielo fa fare di lavorare e durare fatica (molte volte) volontariamente?  Mica glielo ha ordinato il dottore ma il numero dei volontari agli eventi è sempre un numero considerevole. Perché allora partecipano, a volte anche andando all’estero, ad eventi sportivi di loro spontanea iniziativa? Le risposte sono le più svariate.

Il primo evento a cui partecipai come volontario fu nel 2003 a Firenze, la mia città; era la Coppa Europa di atletica leggera. Un evento che tra le tante ha inaugurato lo stadio d’atletica “Luigi Ridolfi”. All’epoca decisi quasi per gioco di parteciparvi, da sempre nel mondo dell’atletica, fu quasi normale e naturale decidere di essere presente ma fu nel 2010 che presi la piena consapevolezza – forse anche in virtù del fatto che ero cresciuto –  che per accrescere la mia esperienza nel mondo degli eventi sportivi avevo la necessità di partecipare a questa tipologia di eventi. Nel 2010 infatti partecipai come volontario ai campionati europei di atletica leggera che si svolsero a Barcellona. Un’esperienza nuova, in una città che gia conoscevo visto che l’avevo frequentata dal novembre 2008 al giugno 2009. Per fortuna conoscevo anche la lingua, aspetto molto importante per un volontario che va a prestare servizio all’estero. Le mie esperienze sono passate poi per i mondiali di pallavolo maschile, sempre nel 2010, nelle fasi che coinvolsero Firenze, per gli europei Juniores di atletica a Tallinn nel 2011, nel 2012 ritornai a Barcellona per i mondiali juniores (anche questi di atletica leggera). Nel 2013 mi imbattei nei mondiali di ciclismo, che si svolsero a Firenze, e qualche mese dopo negli europei Juniores di atletica a Rieti.

Nel mezzo a questi eventi si sono interposti anche eventi più ristretti ma non di minore importanza come il meeting internazionale di atletica di Rieti e il meeting internazionale di prove multiple “Multistars” a Firenze.

Manco a dirlo durante questi eventi si fanno tante conoscenze e amicizie che grazie ai mezzi di comunicazione odierni rimangono in “piedi”; come un mio caro amico, Eneko, conosciuto nel 2010 a Barcellona. Ci sentiamo e siamo rimasti in contatto con i social media, come tanti altri. Beh con gli amici italiani ci sentiamo per telefono. Durante questi eventi si fanno anche tante esperienze e si accresce anche la propria competenza in questo mondo nella quale anche se si è volontari se ne deve avere.

Se la figura del volontario è molto importante tant’è che hanno istituito “la giornata internazionale del volontario” ed è ricorsa nel 5 dicembre scorso, non si dovrebbero dimenticare i comitati organizzatori di continuare a valorizzare questo movimento visto che in un certo qual modo ne sono “dipendenti”. Senza volontari non si combinerebbe granché in un evento, anche se le idee di fondo sono eccellenti, ecco perché la valorizzazione e la loro gratificazione è molto importante, anche se a volte questo viene messo in secondo piano.

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